ORE 21.30 / MUSEO DIOCESANO
SALERNO FILOSOFIA
UNA TENSIONE CHE INARCA LA VITA
Incontro con Pietro Del Soldà, autore di La vita fuori di sé. Una filosofia dell’avventura (Marsilio)
Conduce Gennaro Carillo
«Ai fini della nostra felicità, il porto sicuro può rivelarsi
più pericoloso del mare aperto», scrive Del Soldà. E il senso di una filosofia dell’avventura non potrebbe essere espresso meglio. Muovendo dalla saggezza perturbante della Diotima platonica, dall’idea che l’essere dei mortali coincide con un mutamento incessante, l’identità
con l’alterità, questo libro esorta ad abbandonare il cabotaggio lungo costa, a uscire dalla comfort zone in
cui l’Io esercita sovrano il suo strapotere, e a prendere
il largo, staccare l’ombra da terra o addentrarsi into the wild, tra lupi cattivi e dee irascibili. A perseguire quei ‘picchi’ di intensità nei quali la vita – come scrive Simmel –
ORE 21.30 / MUSEO DIOCESANO
SALERNO FILOSOFIA
UNA TENSIONE CHE INARCA LA VITA
Incontro con Pietro Del Soldà, autore di La vita fuori di sé. Una filosofia dell’avventura (Marsilio)
Conduce Gennaro Carillo
«Ai fini della nostra felicità, il porto sicuro può rivelarsi
più pericoloso del mare aperto», scrive Del Soldà. E il senso di una filosofia dell’avventura non potrebbe essere espresso meglio. Muovendo dalla saggezza perturbante della Diotima platonica, dall’idea che l’essere dei mortali coincide con un mutamento incessante, l’identità
con l’alterità, questo libro esorta ad abbandonare il cabotaggio lungo costa, a uscire dalla comfort zone in
cui l’Io esercita sovrano il suo strapotere, e a prendere
il largo, staccare l’ombra da terra o addentrarsi into the wild, tra lupi cattivi e dee irascibili. A perseguire quei ‘picchi’ di intensità nei quali la vita – come scrive Simmel –
Il Museo Diocesano "San Matteo" di Salerno è senza dubbio il contenitore più importante di opere d'arte a Salerno e provincia. L'attuale posizione non è quella originale, ma corrisponde al restauro della struttura del Seminario Diocesano, che, con la Biblioteca e l'Archivio, è un importante centro culturale della città e della provincia.
L'attuale configurazione dell'edificio corrisponde ai lavori appaltati nel 1832 dall'arcivescovo Lupoli. A seguito di questo lavoro di restauro, il complesso dispone di una fisionomia rigorosamente neoclassica con lo sviluppo simmetrico costruito intorno all'asse centrale della porta, su cui sorge lo stemma marmoreo del prelato. La raccolta museale fu voluta negli anni '30 del secolo scorso dal monsignor Arturo Capone, che individuò opere d'arte estremamente interessanti conservate nella sagrestia e nella cappella del Tesoro della Cattedrale di Salerno, celate e non facilmente fruibili. Il museo venne quindi istituito nel 1935 e le preziose opere vennero esposte in un primo tempo solo in due piccole sale collocate nell'edificio a ridosso della navata sinistra della Cattedrale, ampliate successivamente da ulteriori ambienti.
Il patrimonio artistico del museo comprende opere che vanno dal Medioevo al Novecento. Vi si possono trovare: